Ha fotografato le più grandi star degli anni '60: Johnny Hallyday, Sylvie Vartan, Françoise Hardy, i Beatles e i Rolling Stones... Immergiti nell'incredibile storia di Jean-Marie Périer!

Jean-Marie Périer in alcune date

  • 1940: Jean-Marie Périer nato a Neuilly.
  • 1956: diventa assistente di Daniel Filipacchi, allora fotografo da Marie-Claire. Iniziò a lavorare per la rivista Jazz, Paris-Match e Télé 7 Jours ma dovette partire nel 1960 per svolgere il servizio militare in Algeria.
  • Dal 1962 al 1974: è il fotografo di Salut les Copains, fianco a fianco con tutti gli artisti degli anni '60.
  • Dal 1974: ha lasciato la fotografia per realizzare lungometraggi: "Antoine et Sébastien" con Jacques Dutronc e François Périer e "Sale rêveur" con Jacques Dutronc e Léa Massari nel 1978. Ha lavorato anche per produzioni pubblicitarie in Francia, a Los Angeles e New York. Ne gira più di 600, per Canada Dry, gomme da masticare Hollywood, Coca Cola, Ford, Nestlé, Bic, Camel, Ford, …
  • 1990: è tornato in Francia e si è riavvicinato alla fotografia e ha lavorato per ELLE per 10 anni. È lì che ha potuto realizzare in particolare la serie “The Universe of Creators”, che gli ha permesso di riscoprire la libertà e la fantasia nella messa in scena che lo avevano segnato negli anni 'XNUMX. Tutti i grandi stilisti passano davanti al suo obiettivo: Saint-Laurent, Armani, Tom Ford, Karl Lagerfeld, Christian Lacroix, Gaultier, Alaïa, ecc.
  • 2002: una prima grande mostra è dedicata alle sue foto all'Hôtel de Ville di Parigi.
  • 2015: Jean-Marie Périer ha prestato quasi 200 delle sue stampe al municipio di Villeneuve d'Aveyron per creare la Maison de la Photo che sarebbe poi diventata la Galerie Jean-Marie Périer.

Jean-Marie Périer ci racconta...

Da bambino sognava di diventare un musicista... A 16 anni, quando ha saputo che il suo padre biologico era Henri Salvador, ha interrotto il futuro dei suoi sogni. In una sala di proiezione della Galerie Jean-Marie Périer, l'artista ci racconta la storia della sua vita. Un film commovente che ci immerge nell'intimità di un figlio.

Jean-Marie Perier

La mia vita è come un film.

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